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Contra su chelu abantzu

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Non so la radice divina che tocchi

il limite matematico a dimora

solo un canto in lingua Sacrale 

parole strette  come un osso leggero

nell'orgasmo di petto alla gola

pronto a rinascere 

su frori prus bellu

 

"sta nella ferita  d’assenza

- mi dici- l’amore

nell'ombra chiara

delle prime rose"

 

Sta dove il dolore mi trasforma

le ossa nella tua guarigione

sa petza esposta al canto, 

i seni  in rose, sa bestia

di gioia, Lei,

può passare la porta stretta

sotto il cuore della terra

sotto il cielo parallelo con la schiena

-madre dalla lunga voce- 

con il sangue avanza

-contra su chelu abantzu-

lavando il petto della cerva 

fango che dorme alla luce

tutto il silenzio fuori dal torace 

vita e moto le sue vocali in carne

allo scoperto. Ama

odorando l’Assenza, infine

comente cantu 

ubriaca il dolore 

in su bentu 

 

 Amina Narimi - 14/10/2013 21:23:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

Hai ragione Loredana ho dimenticato di accostare il senso al sardo...
su frori prus bellu è il fiore più bello
Sa petza, la carne
Sa bestia,l’animale
contra su chelu abantzu, contro, verso, il cielo avanzo
comente cantu, come un canto
in su bentu, nel vento

Ma ricordo così poco della lingua che parlava mia nonna!

Ciao LoredaniSSima un abbraccio

 Amina Narimi - 14/10/2013 21:13:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

Mi emozionate sempre lasciando Amina senza parole...
Claudia vi ringrazia con una stretta al cuore

 quattrostraccisullapelle - 12/10/2013 22:56:00 [ leggi altri commenti di quattrostraccisullapelle » ]

Come quando mi trovo di fronte al bel viso di una donna non cerco d’interpetare che cosa mi piaccia oppure il perché, ma lascio che il godimento della bellezza mi penetri le ossa come l’acqua di un fiune in piena, così davanti alla tua poesia Amina ,il capirne tutti i significati segue e non precede l’esperienza di profonda bellezza che il lettore si trova a vivere (mi piace pensare allo choc telepatico di Kerouac, poiché penso che il poeta è tale quando in primis srciva per se stesso) con i tuoi versi. Poi verranno le pur necessarie e dotte disquisizioni sulle poesie e sullaa Poesia, ma intanto all’incolto quale sono io, rimane nell’anima la profondità di un suono, di una voce che lo ha scavato dentro. Grazie MiainsuperabilePoetessa.

 Cristina Bizzarri - 12/10/2013 13:20:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

La tua lingua è abitata da (tuoi) simboli e da (tuoi) riti che fai universali, da figure umane, animali, oggetti, di un mythos che accenna al Mistero, lo schiva per pudore, poi planando riaccosta. E leggerti è un’Esperienza, anche se dirlo così - con le maiuscole per dire quello che non si può - è banalizzare. Qui, l’altro parlare è un parlare segreto, un coro che espande la voce, l’approfondisce, pur entro una trasparenza. Amo la tua scrittura che non saprei in nessun modo definire. Proprio per questo.

 Loredana Savelli - 12/10/2013 07:54:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Molto affascinante, ma ammetto di non conoscere la lingua in corsivo.
Ciao!

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